La Luce nell’Arte. Le opere di Tim Noble
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Uno dei modi più fantasiosi e spettacolari di usare la luce è negarla. Non stiamo parlando del buio, ma dell’ombra: una porzione di oscurità disegnata dalla luce.
L’ombra ha sempre affascinato l’uomo, a partire dal mito della caverna di Platone, che in molti interpretano come una prefigurazione del cinema. Ma al cinema vero arriviamo a fine Ottocento con i Fratelli Lumière che, nomen omen, inventarono il cinematografo: un apparecchio che con la luce proietta immagini.

 

Ombre cinesi

Di certo qualcosa di molto simile al cinema è il teatro delle ombre cinesi, che oggi viene più percepito come un gioco da realizzare con i bambini, per divertirli e affascinarli. Questa antica tecnica, che arriva dalla Cina, consiste in figure di legno le cui ombre vengono proiettate su un telo da una fonte luminosa. Un meccanismo semplicissimo, tanto che basta una lampadina, della carta velina e delle figure in cartoncino, che con l’effetto chiaroscuro prenderanno vita. E l’effetto sarà incredibilmente realistico. In molti teatri viene utilizzata anche la musica: così il pathos e la suggestione del chiaroscuro aumenterà presso il pubblico.
Ma per creare le ombre basta molto meno, si possono usare anche solo le proprie mani per ricreare le figure di molti animali.

 

Luce e ombra nell’arte contemporanea

Se poi la cosa ti appassiona davvero, puoi sempre farla diventare una vera e propria arte. È quello che ha fatto Tim Noble, per esempio, che con l’ombra riesce a ottenere figure perfette da mucchi apparentemente casuali di oggetti.
Oppure puoi creare tutt’altra atmosfera, come ha fatto Christian Boltanski nei suoi spettacoli di teatro delle ombre, in cui le figure suggeriscono qualcosa di inquietante e misterioso. Un’arte che è comunque impersonale, e che ognuno può liberamente interpretare. La lampada, secondo l’artista, può far pensare sia a un interrogatorio da parte della polizia, che a una religiosa candela.
L’arte si crea da cose semplici. Il contrasto di luce e ombra è qualcosa che suscita la nostra meraviglia. Proprio per questo gli artisti hanno ricorso a questo effetto, dai tempi di Caravaggio, per rendere l’energia spettacolare.