Silvana Santo è giornalista, scrittrice, ambientalista e una mamma green. Di certo l’energia non le manca. Il suo blog è un prezioso strumento per tutti coloro in cerca di consigli per impattare il meno possibile sull’ambiente. Alcuni di questi li puoi ritrovare nell’intervista che le abbiamo fatto.

Silvana Santo una mamma green che rispetta l'ambiente

Nel libro e nel blog hai affrontato in maniera originale il duplice tema della maternità e della salvaguardia dell’ambiente. Come ti è venuta questa idea?

Devo dire che è stato abbastanza spontaneo, una decisione istintiva e direi quasi inevitabile: l’attenzione all’ambiente è da sempre un aspetto molto importante della mia vita, ha condizionato le mie scelte accademiche e professionali, è parte di ciò che sono e di quello che faccio, da ben prima di diventare madre. Allo stesso modo, scrivere è un’esigenza preponderante nella mia vita, nonché parte del mio lavoro da oltre un decennio. Quando è nato il mio primo figlio, ho scoperto che, perlomeno nel mio territorio, non era molto semplice coniugare le istanze ambientaliste con le esigenze della maternità: era difficile trovare prodotto ecologici, confrontarsi con genitori con la stessa sensibilità, puntare a uno stile educativo più essenziale, tanto per fare qualche esempio. Scrivere un blog sull’argomento mi è sembrato il modo migliore per condividere le mie difficoltà, i dubbi, le esperienze e le scoperte.

Diciamocelo: richiede più energie essere mamma o rispettare l’ambiente?

Decisamente la maternità! Non credo francamente di aver mai vissuto un’altra esperienza altrettanto intensa e impegnativa, non solo e non tanto dal punto di vista fisico. Uno stile di vita orientato alla sostenibilità, invece, richiede solo un po’ di iniziativa, porsi delle domande e accettare di mettere in discussione una parte del proprio stile di vita. Una volta che si entra in quest’ottica, diventa abbastanza semplice cercare di condurre un’esistenza un po’ più “green”.

Tra i tuoi consigli green per l’ambiente ce n’è uno che siamo certi verrà accolto con calore: smettere di stirare. È davvero fattibile?

Io ne sono la prova evidente, dal momento che non stiro più nulla da almeno sei anni! La scelta degli indumenti e dei tessuti è fondamentale, così come un po’ di attenzione in fase di stenditura del bucato. Ma soprattutto, occorre vivere con un pizzico di leggerezza qualche grinza sugli abiti, nella consapevolezza che, in buona sostanza, gli altri non le noteranno nemmeno.

Nel diventare una mamma green, c’è stata una rinuncia che hai dovuto fare con dispiacere per non impattare troppo sull’ambiente?

Devo dire che a volte mi costa fatica rinunciare a piatti pronti o da asporto, non esattamente green ma molto pratici, specie quando si hanno i minuti contati per fare la spesa e mettere la cena in tavola. Però la sfida più grande, per me, resta quella dei viaggi. Adoro viaggiare, da sempre costituisce una delle mie passioni più grandi, linfa vitale per la mia curiosità verso il mondo e la diversità: sono consapevole che i viaggi aerei sono molto inquinanti, ma non riesco tuttora a farne a meno, per quanto mi sforzi di rendere le mie vacanze il più possibile responsabili e consapevoli.

Recentemente abbiamo parlato dell’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole di ogni ordine e grado. Sei d’accordo?

Assolutamente d’accordo. I bambini e i ragazzi sono estremamente ricettivi, e sensibili in modo istintivo alle questioni ambientali. La scuola può secondo me avere un ruolo decisivo anche per contribuire all’educazione e alla sensibilizzazione delle famiglie. Al di là delle questioni strettamente ambientali, mi sembra che in generale occorra investire il più possibile sulla cultura scientifica a ogni livello.