giochi olimpici Tokyo 2020

Le Olimpiadi di Tokyo in breve: date, durata, inaugurazione e città.

Il 23 luglio verrà accesa la fiaccola che darà il via alle Olimpiadi più attese, nel senso che sono state quelle che abbiamo aspettato più a lungo: non i canonici 4 anni ma 5. Le Olimpiadi di Tokyo, infatti, si sarebbero dovute svolgere dal 24 luglio al 9 agosto 2020 ma, a causa della pandemia di COVID-19, sono state spostate.

I 339 eventi in programma ci terranno compagnia fino all’8 agosto 2021.

Anche se si parla dei Giochi “di Tokyo”, alcune gare verranno disputate in altre città giapponesi come:

  • Sapporo (per le maratone, le marce e il calcio);
  • Sendai, Kashima, Saitama e Yokohama (per le partite calcistiche)
  • Fukushima e Yokohama (per il baseball e il softball);
  • Izu (per il ciclismo e la mountain bike);
  • alle pendici del Monte Fuji (per le corse a cronometro ciclistiche)
  • Kawagoe (per il golf);
  • Saitama (per la pallacanestro);
  • la spiaggia di Tsurigasaki (per il surf);
  • l’isola di Enoshima (per la vela).

5 nuovi sport a Tokyo 2020

La 32esima edizione dell’Olimpiade sarà composta da 33 sport, di cui 4 rappresentano un’assoluta novità: il karate, l’arrampicata sportiva, lo skateboard e il surf. Oltre a questi, ci sarà un grande ritorno: quello del baseball e softball (riuniti in un’unica federazione), che era scomparso dopo Pechino 2008.

Inoltre, all’interno della pallacanestro torneranno a disputarsi i tornei 3 contro 3.

Perché si parla di Olimpiadi della sostenibilità?

Il Comitato Organizzatore ha annunciato che queste sono le Olimpiadi più green di tutte. In effetti:

  • la torcia è di materiali sostenibili e per il 30% riciclati, come gli scarti di alluminio derivati dagli alloggi temporanei costruiti dopo il terremoto del 2011;
  • i 98 podi sono di plastica riciclata (proveniente da una raccolta che ha mobilitato i cittadini giapponesi);
  • le medaglie sono anch’esse riciclate, stavolta con materiale proveniente da vecchi cellulari e altri dispositivi elettronici raccolti con una campagna iniziata nel 2017;
  • le divise sono realizzate con materiali vegetali;
  • i letti su cui dormiranno gli atleti sono di cartone: secondo la società produttrice, sono più resistenti del legno e potranno facilmente essere riciclati alla fine della competizione;
  • il villaggio olimpico è interamente in legno, materiale che dopo l’8 agosto verrà smantellato e restituito alle 63 municipalità giapponesi che lo hanno donato, per realizzare nuove opere;
  • le macchine e gli autobus che trasporteranno gli atleti sono ecologici.

Ci sarà il pubblico?

L’8 luglio il ministro giapponese Tamayo Marukawa ha annunciato che i Giochi Olimpici si terranno senza spettatori in presenza, a causa della pandemia. In Giappone infatti i contagi sono in crescita e solo il 15% della popolazione è completamente vaccinato. Anche la torcia olimpica non potrà essere trasportata lungo le strade della città prescelta, come da tradizione e come da piano, che prevedeva 100 tedofori darsi il cambio lungo il percorso.

In alcune delle sedi fuori Tokyo, tuttavia, sarà possibile assistere alle gare.

Altre curiosità

  • Nonostante si svolgeranno quest’anno, è stato comunque deciso di mantenere il nome Tokyo 2020 per una questione di continuità e marketing.
  • Si tratta delle prime Olimpiadi che sono state posticipate e non annullate (solitamente per ragioni di guerra, tra cui quelle del 1940 che avrebbero dovuto tenersi proprio a Tokyo).
  • Anche la storia del logo non è stata molto felice: quello che aveva vinto ed era stato presentato nel 2015 fu poi accusato di plagio e il Comitato Organizzatore decise di ritirarlo e indire un nuovo bando.
  • Anche se la data di inizio ufficiale è stata fissata al 23 luglio, i tornei di softball e calcio cominceranno un paio di giorni prima.
  • La mascotte è un personaggio di colore indaco che si chiama Miraitowa. L’indaco rappresenta l’eleganza giapponese.
  • Grandi assenti tra i partecipanti saranno la Russia e la Corea del Nord. La prima non partecipa in quanto sta scontando la sua estromissione da tutte le competizioni sportive internazionali per recidiva sui controlli antidoping (decisa nel 2019 e valida per i successivi 4 anni). La seconda ha rinunciato per la sicurezza dei suoi atleti.