Concorso FAI i luoghi del cuore

Dopo il lungo lockdown, si è aperta la campagna nazionale «I Luoghi del Cuore» del FAI (Scopri di più). Giunto alla decima edizione, è il progetto con cui il Fondo Ambiente Italiano dà voce ai cittadini attraverso un censimento dedicato al patrimonio: chiunque può votare i luoghi che più ama e che vorrebbe far conoscere, proteggere e valorizzare. Lanciata nel 2003, l’iniziativa ha trasformato il FAI nell’ente di riferimento per la tutela e la valorizzazione del patrimonio a fianco del ministero dei Beni e delle attività culturali e rappresenta la fotografia sentimentale del legame che gli italiani hanno con i comuni d’origine.
Ne abbiamo parlato con Federica Armiraglio, storica dell’arte e responsabile del progetto «I Luoghi del Cuore» che ha il grande privilegio di respirare (e far respirare) la bellezza. Quella con la «B» maiuscola.

Intervista a Federica Armiraglio

Come è nata la campagna «I Luoghi del Cuore»?

«Il progetto è nato quando il FAI aveva un’altra dimensione: l’obiettivo era principalmente far conoscere le attività della Fondazione attraverso l’idea semplice di portare più cultura fra le persone, sensibilizzando cittadini e istituzioni sul grande valore del nostro patrimonio e sull’importanza di tutelarlo».

Come funziona il censimento FAI? Come votare i propri luoghi del cuore?

«Il censimento si svolge ogni due anni, negli anni pari mentre i risultati vengono annunciati negli anni dispari, quando il FAI, grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo, lancia un bando per sostenere anche economicamente i progetti che provengono dai territori per i luoghi che hanno raggiunto una soglia minima di 2.000 voti. Sono previsti, inoltre, dei premi per i vincitori: 50 mila, 40 mila e 30 mila euro per il primo, il secondo e il terzo classificato. La partecipazione è consentita a tutti, è libera, gratuita e non c’è un limite di età per votare: possono farlo anche i minorenni, gli alunni delle scuole e i residenti fuori Italia. Tra i partecipanti, per esempio, vi sono parecchi italiani all’estero. Si possono votare i luoghi già indicati sul nostro sito Internet o proporne dei nuovi. Per votare via web (o in forma cartacea) c’è tempo fino al 15 dicembre».

Quanti luoghi del cuore avete censito in questi anni?

«Il data base comprende oltre 37 mila luoghi, che interessano l’80,6% dei Comuni italiani e che sono già stati votati nei censimenti precedenti e che possono essere nuovamente votati. Nei nove censimenti dal 2003 ad oggi sono stati raccolti 7 milioni di voti e sostenuti 119 progetti. Se si vuole sostenere un luogo specifico è possibile anche iscriversi come comitato: associazioni, Proloco o “amici di”. Quest’anno i comitati iscritti sono già 221. Assegniamo fino a 30 mila euro ai progetti presentati e selezionati».

Il coronavirus ci ha costretto per mesi dentro le mura di casa, come l’edizione 2020 si differenzia da quelle precedenti?

«Quest’anno il censimento si arricchisce di due classifiche speciali, con cui assegniamo due premi da 20 mila euro. La prima è dedicata all’Italia sopra i 600 metri, cioè a luoghi che appartengono alle aree interne montane del Paese, di cui la Fondazione si sta occupando e che coprono da sole il 54% del territorio nazionale. La seconda è relativa ai Luoghi storici della salute, beni architettonici che hanno radici profonde nel nostro passato, e che oggi, a fronte dell’emergenza sanitaria, sono divenuti valorosi presidi a tutela di tutti noi; una tradizione secolare che spazia dalle terme romane alle farmacie storiche, dagli ospedali nati nel Rinascimento ai padiglioni di fine Ottocento e inizio Novecento».

Qual è il risultato più significativo di questo progetto?

«I Luoghi del Cuore è diventata una cassa di risonanza a favore di piccole e grandi bellezze da non dimenticare. I risultati ottenuti sono eccezionali perché, al di là dell’intervento del FAI che dopo ogni censimento assegna circa 400 mila euro ai progetti selezionati, negli anni si sono generati veri e propri circuiti virtuosi che hanno contribuito a modificare in maniera significativa il destino di monumenti, edifici o giardini su cui si sono accesi i riflettori e che sono così diventati oggetto di interventi di manutenzione o riqualificazione da parte di istituzioni o altri enti».

E l’aneddoto che ricorda con maggior soddisfazione?

«Una bellissima storia di speranza: due anni fa un ragazzino di 15 anni di Mesagne, in provincia di Brindisi, ha raccolto praticamente da solo 7 mila voti per salvare un ex convento. Poi, purtroppo, il mondo adulto non ha presentato alcun progetto e noi come FAI non siamo potuti intervenire».