Digital Detox: recuperare le energie in vacanza disintossicandosi dal cellulare

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Cos’è la Digital Detox.

Rispondi sinceramente a queste domande:

  • La prima cosa che fai quando ti svegli è allungare il braccio per prendere il cellulare?
  • L’ultima cosa che fai prima di addormentarti è controllare lo smartphone?
  • Ti capita spesso di credere di aver ricevuto una notifica, e scoprire poi che non è così?
  • Interrompi almeno un paio di volte la visione di un film o la lettura di un libro per dare un’occhiata a Facebook?
  • Controlli compulsivamente quanti “mi piace” ha ottenuto l’ultima foto che hai pubblicato?

Se hai risposto affermativamente a tutte o alla maggior parte di loro, potresti avere una dipendenza da cellulare. Non spetta a noi dirti quanto sia più o meno grave, in compenso possiamo suggerirti comunque un po’ di digital detox, ovvero una pausa per disintossicarti da social network e cellulare.

Non si tratta di una guerra contro la tecnologia, né di nostalgia del passato, ma di avere maggior consapevolezza del tempo che passiamo online.

Perché è un bene e come disintossicarsi da Facebook e altri social in vacanza.

Diversi studi hanno rilevato che un uso eccessivo dello smartphone ha conseguenze:

  • sulla capacità di concentrazione, sia in relazione alle persone con cui stiamo che alle attività che svolgiamo, non permettendoci di godere appieno del “qui e ora”.
  • Sull’autostima. Una ricerca pubblicata su Jama Pediatrics ha dimostrato che in particolare i social network, con la loro esposizione di corpi perfetti e vite eccitanti, influiscono sull’autostima degli adolescenti e ne possono causare la depressione(1).
  • Sul livello di stress e di ansia.
  • Sul riposo: secondo un’indagine pubblicata su “Computers in Human Behavior”, non usare il cellulare in camera da letto aumenta la felicità e la qualità della vita, oltre che del sonno(2).
  • Sulla conformazione del cranio, sulla cui base si stanno formando delle specie di “spine” come risposta allo stress muscolo-scheletrico dato dal tenere spesso la testa direzionata verso il basso(3).
  • Sull’invecchiamento della pelle e sulla salute degli occhi, minacciati dalla luce blu.

E c’è molto più di questo. La dipendenza da cellulare ha fatto nascere nuove fobie, per cui è stato necessario trovare nuovi nomi per definirle.

Una di queste è la FOMO, Fear Of Missing Out, la paura di perdersi una conversazione online ed esserne tagliati fuori.

Si continua quindi con la Ringxiety o Vibranxiety, la sindrome per cui si avverte il cellulare squillare o vibrare più spesso di quanto ciò non accada realmente.

C’è poi il Phubbing, contrazione di “phone” e “snubbing”, snobbare, per indicare quel comportamento per cui una persona ignora le persone con cui è (o il contesto fisico in cui è) per prestare attenzione al cellulare.  Succede tutte le volte che vedi una scena come questa.

Il phubbing, contrazione di “phone” e “snubbing”, indica quando ignoriamo le persone per leggere lo smartphone

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E ricordi la nomofobia, di cui abbiamo parlato tempo fa?

Ora che è chiaro perché dobbiamo farlo, vediamo come.

COME INIZIARE UNA DIGITAL DETOX

Le vacanze sembrano essere un buon terreno di prova per cominciare la digital detox. Innanzitutto perché sappiamo che si tratta di un periodo di tempo limitato e questo ci tranquillizza. Inoltre è il momento in cui usciamo dalla routine e ci è più facile cambiare le vecchie abitudini.

Ecco alcuni trucchi per staccarsi più facilmente dal cellulare:

  • Prima di partire, controlla le notifiche che hai attive: sono davvero tutte indispensabili o puoi toglierne qualcuna per il momento?
  • Controlla quanto tempo hai trascorso oggi al telefono (quasi ogni cellulare offre questo dato) e prefiggiti ogni giorno di diminuire quel numero.
  • Non pretendere troppo da te. Inizia da piccoli traguardi raggiungibili, come non guardare il cellulare almeno un’ora prima di andare a letto.
  • Datti ad attività che hai lasciato in stand-by per tutto l’anno. Può essere la lettura di un libro o la scrittura (con la vecchia carta e penna).
  • Prova a sperimentare un momento di pura nullafacenza. Per i latini, l’otium era tutt’altro che tempo sprecato, ma un’opportunità per contemplare, riflettere e produrre nuove idee.
  • Definisci dei momenti in cui è assolutamente proibito estrarre il cellulare, come quando sei a tavola.
  • Se da solo non ce la fai, sappi che ci sono delle app che bloccano l’accesso ai social quando registrano che ne stai abusando. Non costituiscono la soluzione definitiva, ma forse possono darti una piccola spinta iniziale.

Gli esperimenti per combattere la dipendenza da smartphone.

Alcuni esperimenti per disintossicarsi da Facebook e Internet in generale sono già stati effettuati.

Il giornalista del New York Times Kevin Roose sottolinea come il suo livello d’attenzione si sia ridestato nel momento in cui ha messo a riposo i suoi device tecnologici(4). Nell’articolo che riporta il suo periodo di astinenza da cellulare, ci svela un trucco che possiamo fare nostro: mettere uno sfondo con tre semplici domande.

Per fare cosa? Perché adesso? Cos’altro potrei fare?

Diverse scuole hanno provato a coinvolgere i loro studenti in un test di digital detox. In un liceo di Pavia, solo 8 partecipanti su 43 hanno portato a termine la missione di rimanere per 5 giorni di fila senza cellulare(5). A Vignola e Pavullo, in provincia di Modena, il 71% dei 489 ragazzi coinvolti ha vinto la sua personale sfida di non toccare lo smartphone, ma il periodo di astinenza richiesto era di “soli” 3 giorni(6).

Coloro che hanno aderito ai progetti hanno riscontrato un certo disagio iniziale, ma alla fine hanno scoperto di poter essere più produttivi nello studio e più attenti alla qualità delle loro relazioni.

Fonti

  1. “Association of Screen Time and Depression in Adolescence” – JAMA Pediatrics
  2. “Sleeping with the frenemy: How restricting ‘bedroom use’ of smartphones impacts happiness and wellbeing” – ScienceDirect
  3. “Gli smartphone trasformano il nostro cranio: sempre più giovani hanno strane spine ossee” – Fanpage.it
  4. “Do Not Disturb: How I Ditched My Phone and Unbroke My Brain” – The New York Times
  5. “Il test tra i liceali: senza social per 5 giorni, ho persino letto un libro” – Corriere della Sera
  6. “Studenti ‘privati’ dello smartphone: il 71% riesce a resistere per tre giorni” – Il Resto del Carlino