Fare decluttering in casa in modo ecosostenibile.

Il significato del decluttering.

Liberarsi dall’eccesso, dal superfluo, da ciò che ci occupa inutilmente dello spazio prezioso in casa: questo è il decluttering, lo stile di vita che ci invita a scegliere con più consapevolezza le cose di cui circondarci.

Ti è mai capitato di trovare nell’armadio un vestito che nemmeno ricordavi di aver comprato? Secondo la filosofia del decluttering, dovremmo iniziare a domandarci perché non abbiamo mai usato (o non usiamo più) quell’oggetto e capire qual è il modo più giusto per liberarsene.

Perché non è detto che il suo destino sia per forza il cestino, anzi: in questo modo contribuiremmo alla produzione dell’ennesimo rifiuto. Piuttosto, potremmo pensare di regalarlo a un amico o donarlo a chi ne ha bisogno.

Se il decluttering avesse un volto, sarebbe quello di Marie Kondo che, come abbiamo già raccontato qui, ha dato il nome a un metodo per piegare i vestiti e far sì che occupino lo spazio nella maniera più efficiente. Secondo la guru dell’ordine, dobbiamo circondarci solo di ciò che ci fa scattare un clic di gioia ed evoca ricordi positivi.

In Italia, Giulia Torelli, “Closet Organizer” come riportato nel suo sito, si occupa non solo di riorganizzare armadi e look, ma anche di sistemare le librerie di casa e le dispense. Inoltre, fornisce aiuto per quanto riguarda la seconda vita di ciò che non vogliamo più.

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Se ti è venuta la curiosità di provare il decluttering, potresti accettare la “sfida delle 100 cose” proposta da Dave Bruno. Bruno propone di fissarci un numero massimo di oggetti di cui non possiamo fare a meno (100, appunto) e liberarci del resto. Le uniche eccezioni consentite sono i libri e ciò che condividiamo con gli altri membri della nostra famiglia.

Eliminare il superfluo in casa in modo ecosostenibile: le 5 R.

Per iniziare la tua lotta allo spreco domestico, potresti mettere in pratica le 5 R dei rifiuti: riduci, ricicla, riusa, ripara, recupera.

RIDUCI: fai un elenco di tutto ciò che hai in casa e quindi decidi cosa può restare e cosa no. Ricorda: mettere tutto in soffitta non è la soluzione del problema, ma solo la sua procrastinazione. Devi pensare a ciò che non usi più come a un vero e proprio rifiuto, anche se non è detto che la sua destinazione sia il cestino.

RICICLA: ciò che per te è un rifiuto, per qualcun altro potrebbe essere un dono. Organizza uno swap party con amici e amiche, oppure valuta gli enti che accetterebbero di buon grado i tuoi beni usati.

RIUSA: scegli prodotti realizzati con materie prime di qualità o a lunga durata. Questo ti assicurerà di poter utilizzare le stesse cose più volte e di risparmiare anche economicamente. Certo, dovrai prestare attenzione anche al modo in cui conservi le cose.

RIPARA: ciò che è rotto, si può riparare. Èuna banalità, ma oggi tendiamo a credere che costi meno comprare un nuovo modello, valutando il tempo come unico indicatore e non, per esempio, l’impatto dato dal generare un nuovo rifiuto o dallo spostarsi per raggiungere un negozio.

RECUPERA: un maglione che non ti va più può essere trasformato in una sciarpa? Ripensa a ciò che hai e a come dare una seconda vita a ciò che ti è ancora caro, ma non più utilizzabile.