Differenziare la plastica

Dal 1997 COREPLA si occupa della raccolta, del riciclo e del recupero degli imballaggi in plastica. Chi meglio del nostro Consorzio Nazionale può parlarci di questo materiale così utile, duttile, ma anche problematico?

Come definireste la plastica?

Utile, duttile, certo: la plastica è anche un materiale versatile, igienico e riciclabile, che troviamo in molti oggetti d’uso quotidiano, come gli imballaggi: forse non tutti sanno che si tratta di beni altamente tecnologici che assicurano praticità d’uso e integrità di ciò che contengono. Corepla si occupa proprio di imballaggi in plastica, supportando il 92% dei Comuni italiani nella raccolta differenziata e assicurando l’avvio al riciclo e al recupero degli stessi.

Parliamo di plastica come se fosse un singolo materiale, ma non è così: si tratta infatti di una famiglia di materiali diversi, i “polimeri”, che necessitano di differenti metodologie di recupero.

Le materie prime utilizzate per produrre “le plastiche”sono costituite infatti da prodotti naturali che possono essere di origine fossile (petrolio greggio ecc.) o rinnovabile (canna da zucchero, amido, oli vegetali ecc.) o anche a base minerale (sali). Indipendentemente dalla natura delle loro materie prime, alcune materie plastiche sono biodegradabili e compostabili.

Conoscere questo materiale è indispensabile per utilizzarlo nel migliore dei modi. Non c’è dubbio infatti che l’inquinamento causato dalla plastica oggi sia diventato una delle principali sfide che il mondo deve affrontare. Ma siamo sicuri che il mantra “plastic free” sia davvero la soluzione?

Come se la cavano gli italiani con il riciclo della plastica rispetto agli altri Paesi?

Gli Italiani sono molto attenti al riciclo e l’Italia è un’eccellenza a livello Europeo. Nel 2019 sono state oltre 1.370.000 le tonnellate di plastica raccolte in modo differenziato, ovvero il 13% in più rispetto al 2018. Un risultato mai raggiunto prima!

Il servizio di raccolta e riciclo è ormai capillare in tutto il Paese: gli oltre 7.000 Comuni che hanno avviato il servizio di raccolta in convenzione con Corepla hanno raccolto una media di circa 23 kg /abitante/anno di imballaggi (Valle d’Aosta e Sardegna addirittura 31 kg per abitante), posizionando il sistema italiano del riciclo degli imballaggi in plastica tra i primi in Europa.

Sempre nel 2019, dei 2.084 milioni di tonnellate di packaging immessi sul mercato e di pertinenza di Corepla, il Sistema Italia è riuscito a recuperarne il 92% pari a 1.917.614 ton. Di queste, il 43% degli imballaggi in plastica è stato riciclato, mentre il 49% è stato avviato a recupero energetico per produrre energia al posto di combustibili fossili presso cementifici e, in misura minore, in termovalorizzatori.

Lavorando assiduamente nell’attività di sensibilizzazione di tutti gli attori e nello sviluppo di nuove tecnologie riusciremo a vincere la sfida dell’economia circolare, e saremo pronti a contribuire al raggiungimento degli ‘sfidanti’ obiettivi che l’UE pone per il 2025 per il nostro Paese.

La plastica è sempre un male?

No, la plastica non va demonizzata e siamo convinti che sia troppo preziosa per diventare un rifiuto! Pensiamo alle invenzioni nel campo tecnologico o dell’elettronica rese possibili dalle straordinarie proprietà della plastica, l’isolamento per esempio, che continuano a migliorare il livello qualitativo della vita di tutti noi. È chiaro che, come gli altri beni prodotti dall’uomo, la plastica deve essere conosciuta e gestita correttamente imparando ad applicare sempre le tre R: ridurre, riutilizzare e riciclare

Tornando allo slogan “plastic free”: ma che mondo sarebbe senza plastica? Non tutti sanno, per esempio, che la plastica riduce gli sprechi alimentari evitando il deterioramento dei prodotti tra la fase di raccolta e quella successiva di consumo; o, ancora, che la plastica salva la vita (ne sono fatti, per esempio, le mascherine che ora utilizziamo, i caschi delle moto, gli airbag o le sacche trasfusionali).  

Gli stessi imballaggi in plastica non sono di per sé “cattivi”, sono nostri alleati nella vita quotidiana e contribuiscono ad aumentare gli standard igienici e diminuire gli sprechi. Il vero problema è la dispersione degli imballaggi nell’ambiente, indipendentemente dal materiale di cui sono fatti! Gli stessi imballaggi compostabili o biodegradabili non si degradano in natura: è comunque indispensabile che vengano raccolti e gestiti da un circuito che sia in grado di valorizzarli.

Ecco perché più che di “plastic free”, a Corepla piace parlare di plastic free nell’ambiente.

La soluzione è un utilizzo corretto degli imballaggi in plastica, riducendoli ove possibile, riutilizzandoli e riciclandoli quando arrivano a fine vita. A monte, Corepla lavora al fianco delle aziende per conciliare le esigenze di prestazioni e marketing degli imballaggi con la loro riciclabilità.

Il Coronavirus ha influito sull’aumento dell’impiego della plastica (e quindi sul suo smaltimento)?

L’anno appena concluso è stato contraddistinto da eventi senza precedenti, che hanno investito tutti i settori e di cui ha risentito anche la nostra attività. Eppure il Coronavirus ha fermato molte cose, ma non la raccolta differenziata. La pandemia ha sconvolto abitudini e modi di vivere ed ha introdotto importanti modifiche nei comportamenti di ciascuno di noi: spesso abbiamo preferito l’acquisto di frutta e verdura imballati, lo shopping online e il cibo da asporto, tanto da determinare, nonostante tutto, un aumento degli imballaggi raccolti nel 2020 rispetto all’anno precedente. Nel bimestre marzo-aprile 2020, in rapporto allo stesso periodo del 2019, i rifiuti di imballaggio in plastica gestiti da Corepla sono aumentati dell’8%; un aumento, quest’ultimo, in controtendenza rispetto alla riduzione dei consumi (-4%) e della produzione dei rifiuti urbani (-10/14%) del medesimo periodo. Sempre nel 2020, è incrementata anche la percentuale di rifiuti avviati a riciclo rispetto all’anno precedente.

 Ancora oggi la plastica continua a rivelarsi utile nel garantire la salute e la sicurezza nella vita di ogni giorno, ad iniziare dalla protezione degli alimenti che quotidianamente arrivano sulle nostre tavole. L’ampio uso di imballaggi in plastica, sempre più leggeri, efficienti e indispensabili per disporre di merci e alimenti in perfette condizioni, ha in parte modificato la percezione del materiale da parte dell’opinione pubblica. Va comunque tenuta alta l’attenzione sul senso civico del singolo e sulla necessità di effettuare una corretta raccolta differenziata per evitare la dispersione dei rifiuti nell’ambiente. Pellicole, pluriball, chips in polistirolo, per esempio, vanno gettati nella raccolta differenziata della plastica e, se sono presenti altri materiali, occorre separarli.

Ci date 3 consigli base per una raccolta perfetta della plastica?

Plastica da riciclare

Fonte: pagina Facebook. Per gentile concessione di Corepla.

Innanzitutto ricordiamo che solo gli imballaggi possono essere conferiti nella raccolta differenziata della plastica: “imballaggi” sono quei manufatti che contengono, trasportano e proteggono beni o prodotti in ogni fase del processo di distribuzione. Lo sono, per esempio, le bottiglie di acqua o di latte, i flaconi per detersivi, saponi e cosmetici, i contenitori per lo yogurt, le vaschette per la frutta e la verdura, pluriball e chips in polistirolo utilizzati per la protezione e il trasporto degli acquisti online. Secondo punto, svuotiamo gli imballaggi (non serve lavarli con acqua!) e, se possibile, riduciamone l’ingombro schiacciandoli prima di metterli nel contenitore della raccolta differenziata. Infine, una perfetta raccolta è la prima fase del processo di riciclo: la sua qualità dipende dall’attenzione e dalla consapevolezza di ciascuno di noi.

Gran parte della vostra opera di “alfabetizzazione” al riciclo è rivolta alle scuole. La DAD ha cambiato le cose?

Per Corepla le attività di comunicazione rientrano tra le finalità istituzionali del Consorzio: informare e diffondere tra i “cittadini del domani” una cultura della responsabilità rispetto alla gestione dei propri rifiuti di imballaggi in plastica sono azioni non meno importanti di quelle messe in atto per assicurarne il riciclo ed il recupero. È per questo che ci proponiamo alle Scuole e agli Insegnanti come partner educativi: a loro forniamo strumenti didattici per spingere i ragazzi a informarsi, a capire e a diventare “paladini” della raccolta differenziata nelle loro case.

Negli ultimi mesi anche le nostre attività sono diventate “a distanza” e, nell’anno scolastico in corso, Corepla ha arricchito la proposta di video, contest e giochi multimediali per coinvolgere le scuole intorno al tema del riciclo. Tra i progetti (ri)pensati per la DAD, per esempio: “Riciclala, il gioco della raccolta e del riciclo della plastica” che, da kit ludico-didattico distribuito alle scuole primarie di tutta Italia, si è arricchito di video esclusivi che presto saranno online nel rinnovato sito www.riciclala.corepla.it

O, ancora, per i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, il progetto ”Coreplay”, un contest che utilizza Instagram e la viralità dei suoi “filtri-gioco”  per testare le conoscenze dei ragazzi sulla raccolta differenziata. Per raggiungere il pubblico più giovane, fuori e dentro la scuola, Corepla valorizza anche i social network: pur nelle difficoltà dell’ultimo anno, il dialogo con la cosiddetta “GenZ” è uscito dalle aule e si è aperto a TikTok, con una campagna video “DifferenziaConCorepla” che ha raggiunto più di 13 milioni di visualizzazioni tra i giovanissimi.